46Vie e l'Upupa

Nato con la corona, carico di mille destini immaginari generati nelle tenebre dei miti, con il suo portamento regale, il suo volo sinuoso e i suoi colori sgargianti, l’Upupa è, prima di tutto, incarnazione e messaggero di un Re (Aristofane, Gli uccelli).

Saggia guida e condottiero di tutti gli uccelli, fonte di ispirazione controversa di poeti e narratori, nel suo mondo leggendario di animale araldico e protetto si annidano i simboli dell’intuizione, della rapidità decisionale, della ricerca e della forza interiore, dell’intelligenza creativa e del coraggio

Dal ramo di Via Curtatone, sul finire di questo 2020 tormentato, nell’incantevole xilografia realizzata da Insetti Xilografi ci indica il percorso verso il rinnovamento, ci esorta simbolicamente a non arrenderci alla fatica e a superare la complessità degli ostacoli, ci incoraggia e ci guida… verso qualcosa di più grande.

Sul canto del Pettirosso (2018), al ritmo del Picchio (2019), prende vita, nel cuore del Centro Storico, il terzo stendardo 46Vie!

Vennero un giorno a parlamento tutti gli uccelli della terra, i noti e gli ignoti. “Non esiste luogo al mondo”, dissero, “che non abbia un re: perché mai sul nostro paese non regna un sovrano? Se ci uniamo in fraterno sodalizio, potremo partire alla ricerca di un re, essendo chiaro che l’ordine e l’armonia non regnano tra sudditi privi di un sovrano.” Fu allora che l’Upupa, eccitata e trepidante, balzò al centro dell’inquieta assemblea.
Sul petto portava la veste di chi conosce la via, sul capo la corona della verità. Lungo la via aveva affinato la mente, era venuta a conoscenza del bene e del male. “Amici uccelli”, cominciò “in verità io sono il corriere della divina maestà, il messaggero dell’Invisibile (…)”

Coloro che si misero in viaggio al seguito dell’Upupa, dovettero attraversare le Sette Valli, la rappresentazione simbolica delle dimensioni di esperienza che ognuno si ritrova ad affrontare e che è chiamato a superare: la Valle della Ricerca, la Valle dell’Amore, la Valle della Conoscenza, la Valle del Distacco, la Valle dell’Unificazione, la Valle dello Stupore, la Valle della Privazione e dell’Annientamento.

“Uno su centomila riuscì infine a superare le Sette Valli e giungere alla meta. Dell’immenso stuolo di uccelli molti si fermarono durante il viaggio. Ma in trenta arrivarono a destinazione ”.
Farid ad-Din Attar, Il verbo degli uccelli